INTRODUZIONE:
Un settore, quello degli arredi didattici e scolastici, che negli ultimi 5 anni, soprattutto grazie al lavoro costante di INDIRE con il progetto 4+1, ha messo al centro dell’attenzione, la “didattica innovativa”. Questa spinta ha cambiato il mercato. Da qualche tempo i competitor hanno accettato che le scuole non necessitano più essere arredate, ma “organizzate” secondo le indicazioni che la scuola stessa vorrà dare alla “SUA” didattica.
Si sta affermando velocemente, una vera rivoluzione di pensiero attraverso il quale ogni spazio può essere usato e trasformato per ottenere: senso del bello, del pratico e comodo, del duttile e “aggregabile”. Il limite lo impone solo la fantasia dei progetti che si stanno spingendo sempre più verso l’accoglienza, la condivisione, l’inclusione.
Dai corridori, agli atri, agli spazi dei docenti, alle aule o gli auditorium, fino alla biblioteca e perché no, la caffetteria, la scuola deve organizzarsi come una vera e propria città. Ci sono le piazze, i viali, i bar e la propria casa. Ogni angolo è concepito per l’uso dei cittadini, che nel caso specifico sono studenti e docenti.
Tanta necessità di innovazione è, oramai, irreversibile. Primi tra tutti i Dirigenti, concepiscono la scuola come un luogo a disposizione della città dove la stessa è ubicata. Attraverso personali progetti didattici, attirano l’interesse di studenti, famiglie e enti locali. Non di rado le biblioteche, i laboratori, gli auditorium piccoli o grandi, ma anche i laboratori sensoriali e gli spazi esterni, sono fruibili fuori delle ore di scuola, da chi ne fa richiesta o ne ha necessità. Le “scuole innovative”, sono a tutti gli effetti un riferimento della vita di quartiere, come accadeva, molti anni fa negli oratori.
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